Ecco nel dettaglio le Considerazioni del team di M&G Dynamic Allocation Fund:
- Il segnale di valutazione più forte oggi rimane il premio al rischio sostanzioso disponibile sulle azioni, rispetto alle obbligazioni e, soprattutto, alla liquidità. I tassi a pronti reali eccezionalmente bassi restano l’esempio più ovvio del tipo di fattori comportamentali che il team cerca di sfruttare, dopo che negli ultimi anni gli investitori hanno accettato rendimenti decisamente modesti su alcuni asset per evitare la volatilità.
- Ciò detto, l’avversione alla volatilità si è in parte attenuata più di recente. In seguito alla solida performance dell’azionario negli ultimi mesi, si nota qualche sacca di “stress valutativo” in alcuni segmenti dei mercati azionari globali, quindi resta di vitale importanza effettuare una selezione attenta sia fra le regioni che al loro interno.
- Inoltre, dovremmo aspettarci un aumento della volatilità in futuro, soprattutto per effetto dei tassi d’interesse in ascesa. Manteniamo comunque un giudizio complessivamente positivo sulla redditività sostenibile dell’azionario, in una prospettiva poliennale.
- Di conseguenza, in un ambiente di economie in espansione e politiche generalmente favorevoli alla crescita in tutto il mondo, l’azionario ai prezzi attuali si presenta tuttora come l’asset class più attraente. Il fondo mantiene quindi una posizione di sovrappeso (46% circa). Tale esposizione è ripartita fra un paniere di azioni ben diversificato, con esposizioni all’Europa, al Regno Unito e a diversi mercati asiatici ed emergenti, e segmenti selezionati del mercato statunitense (unitamente a una posizione corta del 2% nell’indice S&P 500 in senso ampio). Nell’ambiente di mercato relativamente calmo visto nelle ultime settimane del secondo trimestre, abbiamo adottato in prevalenza un atteggiamento attendista, nella convinzione che il fondo sia ben posizionato per cogliere le opportunità future man mano che si presentano, sfruttando la possibilità di investire in modo flessibile. Ad esempio, dopo una fase di volatilità sui mercati europei periferici, negli ultimi giorni abbiamo incrementato dell’1% l’esposizione all’azionario italiano (ora intorno al 6%) e aperto una nuova posizione dell’1% in azioni spagnole, attingendo alla liquidità.
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